TOP5 PLAYOFF - #2
Mr. Game 7

by Alessandro Steinhart
venerdì 16 giugno 2017
Benvenuti nella quarta e penultima puntata della rubrica dedicata alle miglior prestazioni individuali della storia del playoff NBA.

La puntata di oggi è dedicata a "Mr Game 7", l'uomo a cui è intitolato il premio come MVP delle finali, Bill Russell.

Di Gare 7 con i suoi Celtics ne ha giocate e vinte parecchie, lui che è stato la principale nemesi di uno dei giocatori più dominanti della storia del gioco: Wilt Chamberlain. Ma se la loro rivalità è diventata con il tempo una delle prime leggende legate alla National Basketball Association, di Bill ci rimarranno soprattutto due cose: la sua straordinaria tenacia difensiva (fu il primo a ricorrere sistematicamente alla stoppata come gesto tecnico, in un'epoca in cui questo fondamentale non esisteva) e la sua capacità di essere decisivo nelle partite senza ritorno.
Spesso infatti Russell segnava meno di Chamberlain, ma era quasi sempre lui a vincere.

La sera del 18 aprile 1962, neanche a dirlo in gara-7, contro i Lakers di Baylor e Jerry West (Mr Logo), Bill Russell segnò 30 punti, nulla di eccezionale per lui, raccogliendo però l'incredibile cifra di 40 rimbalzi, mettendo a nudo tutte le lacune sotto canestro dei gialloviola.

Per cronaca la partita finì 110 a 107 dopo un tempo supplementare nonostante i 41 punti di un immarcabile Baylor.

Quella sera "The eagle with a beard" giocò tutti i 53 minuti che servirono alla sua squadra per avete il meglio sugli ospiti losangelini.

Il suo record di 19 rimbalzi in un quarto è ancora oggi insuperato e probabilmente insuperabile. Un dominio non solo tecnico e fisico ma soprattutto caratteriale il suo, con un'attitudine alla vittoria e al sacrificio per la squadra pressoché totali.

Di gare 7 Bill ne giocò ancora molte, storiche le 3 contro l'amico-rivale Wilt, vincendone molte ma senza più toccare vette di dominio così incontrastato come nel 1962.

Il numero 6 dei Celtics nella sua carriera vinse 11 titoli NBA in 13 stagioni giocate, record ogni epoca, neanche lontanamente avvicinato dai suoi discendenti. Dei due anni in cui non trionfò nel 1958 si infortunò durante le Finals contro gli Atlanta Hawks mentre nel 1967, alla sua prima stagione intera da giocatore-allenatore, raccolse l'unica sonora sconfitta della sua carriera contro i 76ers di Chamberlain.



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